Un viaggio tra teatro, video e racconti: un progetto nato dall’attrice Roberta Biagiarelli e da Gianni Rigoni Stern per ripartire, grazie all’allevamento e all’agricoltura, nella zona di Srebrenica in Bosnia-Erzegovina
Domenica 25 febbraio ore 15.00 presso l’auditorium di Rescaldina
Saranno presenti gli autori Roberta Biagiarelli e Gianni Rigoni Stern
Evento gratuito, con il patrocinio del Comune di Rescaldina
Gasabile, gruppo d’acquisto solidale del legnanese, organizza la proiezione del road movie ‘La TransuManza della Pace’, il racconto di un viaggio di solidarietà mirato a supportare le comunità della zona di Srebrenica sopravvissute all’assedio che, a vent’anni dalla fine della guerra, ancora oggi necessitano di un sostegno per ripartire.
La TransuManza della Pace è un documentario che ha per protagonisti i paesaggi e i pascoli del Trentino e di Suceska nella Municipalità di Srebrenica in Bosnia_Erzegovina, le persone e gli animali che li popolano. Facendo tesoro dell’esperienza maturata negli anni nell’area di Srebrenica, Roberta Biagiarelli ha realizzato un road movie per raccontare il trasferimento e la consegna di quarantotto manze dalla Val Rendena (TN) alle famiglie di Suceska_Srebrenica (Bosnia-Orientale) e gli sviluppi sul territorio.
Un’azione di solidarietà esemplare ed incisiva che prende avvio dalla professionalità e l’esperienza sul campo di Gianni Rigoni Stern per porre rimedio in modo concreto ai danni lasciati dalla guerra e per ripristinare le condizioni di una ripresa del futuro agricolo di quelle comunità bosniache ancora oggi in grande difficoltà, a vent’anni dalla fine della guerra. Il prezioso trasferimento di sapienza legata ai ritmi della terra da un Altopiano italiano, quello di Asiago, verso un Altopiano bosniaco.
Un road movie come caso esemplare di solidarietà diretta ed efficace, per una ri-generazione di valori, di scambi e relazioni positive tra compaesani che vivono in differenti geografie.
Il progetto La TransuManza della Pace (estratto dal sito http://www.babelia.org/index.php/progetti-14102/transumanza-della-pace.html)
Il titolo del documentario di Roberta Biagiarelli ha dato il titolo a tutta la ben più ampia ed estesa azione di solidarietà.
Da più di quindici anni Roberta Biagiarelli orbita attorno a Srebrenica, umanamente e professionalmente. In questi anni ha incontrato decine, centinaia di persone che si propongono spesso come volontari “per fare qualcosa lì, a Srebrenica… dove vai sempre…”, ma tre anni fa sull’Altopiano di Asiago in provincia di Vicenza, ha conosciuto un volontario speciale, un montanaro di razza: Gianbattista Rigoni Stern, detto Gianni. Gli ha raccontato della “sua” Srebrenica e dei dintorni e ha intuito che insieme potevano ideare e progettare qualcosa di utile e originale insieme. Gianni Rigoni ha messo piede per la prima volta in quei luoghi nell’estate 2009, e, come succede a molti, non se ne è più andato. Per lui è stato come trovare un posto simile a casa sua, in un altro luogo, in un’altra epoca; è stato come scoprire un altro Altopiano di Asiago, come doveva essere alla fine della Prima Guerra Mondiale e si è ammalato di “bosnite”.
Rigoni ha messo immediatamente a disposizione la sua competenza e tenacia da montanaro, acquisita in trent’anni di lavoro come funzionario presso la Comunità Montana dell’Altopiano dei Sette Comuni di Asiago, con l’obiettivo di trasferire la sua esperienza e conoscenza. La consegna del bestiame è stata la prima tappa di un processo ancora in corso, molto tempo in cui Rigoni Stern ha fatto vari sopralluoghi, accumulato dati, stilato un utile censimento dell’area; nella primavera 2010 ha iniziato a tenere delle lezioni per poter trasmettere alla popolazione, l’esperienza e le tecniche base per poter coltivare e allevare, per colmare quel vuoto di conoscenza lasciato da un’intera generazione che è stata spazzata via dalla guerra. C’è stata molta partecipazione: 50 iscritti, uomini e donne che accorrevano dalle contrade più disperse, donne che facevano anche un’ora di strada a piedi per partecipare alle lezioni, anche perché la condizione posta da Rigoni era che “solo chi avesse frequentato il corso per intero avrebbe avuto diritto a ricevere in dono una vacca.”
E così è stato. Sono state scelte le vacche di razza Rendena perchè sono animali molto idonei alla zona e al clima di Suceska; mucche rustiche adatte sia per la produzione di latte che di carne. Il 1° dicembre 2010 nevicava. Si è andati in Val Rendena, a Caderzone (TN), a ritirare gli animali dagli allevatori trentini: 48 manze e manzette di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, alcune già gravide.
Dopo una sosta degli animali di venti giorni in una stalla per il periodo di quarantena sul confine croato-bosniaco per i dovuti accertamenti, tra il 22 e il 23 dicembre 2010 le mucche sono state consegnate alle famiglie di Suceska. L’assegnazione è avvenuta per sorteggio tra gli allevatori-contadini che avevano partecipato alle lezioni di Gianni Rigoni.
Progetto in sintesi, dal settembre 2009 al dicembre 2016
134 animali consegnati a 80 allevatori interessati e relative famiglie; al momento sono nati 120 nuovi capi femmine. 4 vasche per refrigerare il latte di oltre 35 conferenti. 68 ettari di prato e pascolo recuperati e coltivati a erba medica e mais. Un parco macchine da utilizzare in condivisione. 3 stalle.
Il progetto ha richiesto un finanziamento di oltre 400.000 euro, al quale hanno contribuito la Provincia Autonoma di Trento, la Federazione Autonoma Allevatori, l’Associazione Babelia &C., la Chiesa Evangelica Valdese, e donazioni private.
Gianni Rigoni dedica ancora oggi tempo, energie e generosità a popolazioni geograficamente vicine a noi che hanno vissuto, in un passato molto recente, le atrocità della guerra e l’efferatezza del Genocidio. Perché i processi di democratizzazione e rieducazione sono lunghi, ma necessari.
Roberta Biagiarelli e Gianni Rigoni Stern continuano a portare la loro testimonianza su come è nata l’idea della loro esperienza di solidarietà, quali sono state le difficoltà, gli ostacoli incontrati e i risultati raggiunti, oltre agli sviluppi futuri.